Cosa vediamo su Facebook e perché? Lo capiamo scrollando i primi 100 contenuti del news feed.

Quello che vediamo quando navighiamo su Facebook non è mai un caso. È frutto di un algoritmo che analizza il nostro comportamento per proporci i contenuti che sono più in linea con i nostri interessi e con il nostro modo di utilizzare i social. Non solo. Anche il dispositivo con cui ci connettiamo influisce sulla tipologia di contenuti che ci vengono proposti.

Mettiamo quindi subito in chiaro una cosa: il “mio” Facebook è sempre diverso dal “tuo”, e il mio Facebook da smartphone è diverso dal mio Facebook che navigo con il computer.

Mi sono voluto togliere la curiosità facendo una statistica personalissima, casereccia ed esclusivamente quantitativa, per capire che tipo di soggetto sono io per Zuckerberg. Continue…

Quello che NON devi fare se sei giovane e stai cercando lavoro con un post su Facebook.

iphone-speech-conference-cell-phone

Un paio di giorni fa, passeggiando su Facebook mi sono imbattuto in un post condiviso da un mio contatto, che recitava tipo “Ciao a tutti, sto cercando un lavoro, mi va bene qualsiasi cosa, grazie a chi può aiutarmi”.

Spinto dalla curiosità, ho dato un’occhiata al profilo della persona che ha scritto il post. Non lo conosco direttamente, a occhio avrà circa 18/19 anni, con un’immagine profilo di quelle che metti quando sei un teenager e vuoi fare il duro. E fin qui, niente di particolare. Continue…

Riflessioni dopo il #SMDAYIT: i concetti alla base del mondo digital possono essere utili a chiunque, ogni giorno.

Ci sono cose che ti accadono nella vita che bisogna raccontare. Per me, una di queste è sicuramente l’esperienza che ho vissuto al Mashable Social Media Day Italy 2016, l’evento milanese che ha coinvolto i migliori esperti e professionisti del panorama digital italiano.

Ho avuto la possibilità di vivere l’evento a 360 gradi, lavorando nel Social Media Team, che si è rivelato una famiglia più che un team di lavoro. Persone diverse per età, background e provenienza con cui si è creato un legame fortissimo nei pochi giorni che abbiamo condiviso.

Nelle prossime righe voglio raccontare quello che mi porto a casa dall’evento. No, non parlerò di tecnicismi, strategie, tools o altra roba da addetti ai lavori. Voglio soffermarmi sull’impatto mentale che un evento come questo può avere nelle vite di chi ogni giorno si occupa di comunicazione e su tre concetti che sono – oggi più che mai – fondamentali nella vita di chiunque: relazione, innovazione, formazione. Continue…

Il Social Media Marketing non è un gioco

hands-coffee-cup-apple-large

Lavorare nel mondo dei Social Media non è cosa semplice, e non ti permette di avere alcuna certezza. I cambiamenti sono continui, e devono essere continui anche i momenti in cui trovare i giusti spunti di riflessione. Ci sono situazioni però, che ti lasciano qualcosa dentro più del solito. In questo caso scrivo dopo essere tornato da due giorni al Social Media Strategies di Bologna e dopo aver sistemato appunti e informazioni. Il ‪#‎smstrategies‬ è stato un fantastico momento di ritrovo e di contaminazione tra professionisti che si trovano ogni giorno ad affrontare situazioni e problemi comuni, parlando la stessa lingua. Continue…

Perché c’è gente che paga per avere visibilità su Facebook?

Inserzioni, post sponsorizzati, contenuti in evidenza: li vediamo ormai da diverso tempo, ma in molti (parlo ovviamente dei non addetti ai lavori) continuano a farsi questa domanda.

Quotidianamente mi trovo a dover spiegare questi meccanismi, ma la vera difficoltà per molti, prima ancora che tecnica, è di approccio. A qualcuno non sembra normale dover pagare per sfruttare un sistema come Facebook che di base è gratuito, altri sono rimasti ancorati ai meccanismi della comunicazione pubblicitaria “tradizionale” fatta di cataloghi, volantini, manifesti, brochure, comunicati stampa e spot radio/tv. In molti, a primo impatto non riescono a vederci un reale vantaggio.

L’argomento social/visibilità/investimento è molto ampio e potrebbe essere pieno di tecnicismi e sfumature, ma spesso basta un semplice esempio per far capire il motivo per cui le aziende pagano per “mettersi in evidenza”: Continue…

Forse non lo sapete, ma Facebook è la vostra vita reale.

No, non è vero che “spegnete Facebook e uscite a vivere”. Forse ci piace pensarlo, immaginare che sia un passatempo, o un qualcosa che ci faccia evadere dalla realtà. E invece no.
Quello che facciamo online ci rappresenta e contribuisce a creare negli altri l’immagine di noi. È vero, non è tutta la nostra vita, ma è la parte della nostra vita che decidiamo di rendere pubblica, e davvero vogliamo credere che non sia così importante? Continue…

Facebook e Google in aiuto dei terremotati del Nepal

Ne avevamo già sentito parlare qualche mese fa, ma in questi giorni lo stiamo vedendo all’opera, anche se ne avremmo fatto volentieri a meno. Mentre in Nepal sale vertiginosamente e drammaticamente il numero delle vittime del sisma, l’applicazione Facebook Safety Check permette a chiunque si connetta a Facebook nell’area interessata dal terremoto di dare notizie sulla propria salute.

Safety Check è senza fronzoli, non ha funzioni inutili. Se ti trovi in un’area interessata da una calamità e riesci a connetterti, Facebook ti chiede se sei al sicuro. Tu potrai rispondere se stai bene, o se non ti trovi in quell’area. Accedendo alla pagina dedicata, tutti potranno controllare i check dei propri amici che si trovano nelle zone in difficoltà e monitorare quanti ancora non abbiano dato risposta. Nella pagina trovano spazio anche informazioni sulla calamità e numeri di emergenza.  Continue…

Pensieri digitali di una domenica qualunque

Basta con questa guerra tra la carta e il web.
Basta pensare di dover scegliere se essere su Facebook o andare in piazza.
Basta contrapporre internet alla vita sociale.
È ora scossa di rendersi conto che il mondo è uno solo e la vita è questa, fatta di sguardi, di carta e di sentimenti, ma anche di touch screen e social network.
Non abbiamo bisogno di una guerra tra generazioni, non possiamo continuare a dividere il mondo tra chi usa lo smartphone pure mentre dorme e chi “ah no, io solo carta e penna”.
Ci vuole cultura. Cultura digitale.
Dobbiamo insegnarla nelle nostre scuole, applicarla nelle nostre aziende e pretenderla nelle nostre istituzioni. Solo con quella saremo in grado di cogliere le opportunità reali che la modernità ci propone e capire come difenderci dai rischi.
Dobbiamo imparare a comprendere, ad integrare, a migliorare e ad innovare. Non abbiamo possibilità di scelta, semplicemente perché se ancora crediamo di poter scegliere, significa che stiamo perdendo il treno. Un treno che va veloce e che rischiamo di non essere mai noi a guidare.

La tua azienda è pronta per il Natale?

WOW, sta arrivando il Natale!
Hai fatto l’albero nel tuo negozio, hai acceso una bella corona di led con scritto “auguri” e magari hai anche indossato il cappellino da Babbo Natale. Nei tuoi uffici gli impiegati si scambiano auguri, pacchetti e i più fortunati contano le ore per l’inizio delle ferie. Poi arriva il giorno della chiusura e per qualche giorno i tuoi clienti l’unica cosa che vedranno di te è la scritta “chiuso per ferie”.
Un po’ meno WOW.
Se poi hai una pagina Facebook il tuo pubblico non vedrà più aggiornamenti e la tua visibilità precipiterà nel burrone dell’edgerank (quello strumento demoniaco per cui se su Facebook nessuno ti si fila, nessuno ti si filerà).
Ancora meno WOW.

Reset. Manca ancora qualche giorno. Cosa puoi fare realmente? Continue…